Il software libero è un tipo di software che mette al centro la libertà dell’utente, garantendo il pieno controllo sul programma. Gli utenti possono utilizzare il programma per qualsiasi scopo, studiarne il funzionamento accedendo al codice sorgente, condividerlo con altri e, se necessario, modificarlo per adattarlo alle proprie esigenze.
Il software libero non è semplicemente un programma gratuito da scaricare, ma uno strumento che garantisce agli utenti alcune libertà fondamentali.
E' importante sottolineare che, questo concetto di libertà richiama quello della “libertà di parola” piuttosto che la semplice idea di “gratuità”. Per evitare ambiguità, si usa spesso l'espressione software libre, piuttosto che free software.
A differenza del software di pubblico dominio, il software libero è tutelato da una licenza specifica (come la GNU General Public License) che protegge i diritti degli utenti e impone il rispetto di alcune condizioni, come mantenere i crediti degli autori e distribuire le versioni modificate con la stessa licenza. Questo garantisce che il software resti libero nel tempo.
Ma cosa distingue il software libero dal software proprietario? In particolare l’approccio alla libertà e al controllo. Il software proprietario impone forti restrizioni: non consente l’accesso al codice sorgente e limita le possibilità di modifica e condivisione. Il software libero, invece, si fonda su principi di trasparenza, cooperazione e indipendenza dagli interessi commerciali. E' importante distinguere anche la filosofia del software libero da quella dell’Open source. Entrambi promuovono lo sviluppo collaborativo, ma con finalità diverse: l’open source, nato nel 1998, punta all’efficienza tecnica e al miglioramento del software; il movimento per il software libero, invece, ha un’impostazione etica e politica. Per la Free Software Foundation (FSF), guidata da Richard Stallman, il software proprietario rappresenta una minaccia alla libertà individuale, perché impedisce agli utenti di controllare gli strumenti che utilizzano nella vita quotidiana.
La differenza tra i due termini non è solo una questione di etichette: promuovere il software libero significa educare alla libertà digitale e contribuire alla costruzione di una società più giusta e collaborativa. Nonostante la diffusione del software libero, molti ne fraintendono il significato, confondendolo con l’open source, ovvero riducendolo a un semplice modello di sviluppo collaborativo. In realtà, il software libero nasce per garantire che la tecnologia sia al servizio di tutti , e non controllata da pochi attori.
Oggi abbiamo un esempio concreto di come il software libero possa promuovere l’indipendenza e l’educazione digitale. In alcuni Paesi come l'India e la Spagna, il software libero è stato adottato nelle scuole come strumento di formazione digitale, dove gli studenti vengono formati all'uso di sistemi operativi come GNU/Linux. Lo stesso spirito ha ispirato altri movimenti come l’Open Access, che promuove la libera condivisione della conoscenza scientifica. 3
"La società ha bisogno di libertà: quando un programma ha un proprietario, l'utilizzatore perde la libertà di controllare parte della sua vita."
- Richard Stallman
Un software si può definire libero quando consente agli utenti di esercitare le quattro libertà fondamentali definite dalla Free Software Foundation: 4
Il concetto di software libero è stato promosso da Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation, che ha dedicato la sua carriera a diffondere l’idea del software libero, con l'obiettivo di promuovere una cultura di cooperazione, in cui ogni individuo abbia il controllo sugli strumenti che utilizza, contribuendo alla costruzione di una società più equa, trasparente e aperta.
3. Di Donato, F. (2011). Lo stato trasparente: Linked open data e cittadinanza attiva. Edizioni ETS.
4. filosofia di GNU.
Alcuni contenuti presenti su questo sito sono stati adattati da Il Sistema operativo GNU e Il Software libero. Per maggiori informazioni, visita le fonti originali.